La fine di ottobre, di un mese che da noi comincia a lasciarsi dietro le temperature estive, apre le porte alle ricorrenze dei defunti, indubbiamente il richiamo arcaico è l’archetipo che deriva dalla caducità della vita, dalla natura che perde la vitalità del verde, per colorarsi di un arancione che annuncia la tristezza dei lunghi e freddi mesi invernali.

La fine della vita, dunque, almeno nel ciclo annuale che si ripete all’infinito, il momento in cui tutto termina ed un nuovo inizio è lontano, o comunque separato dal freddo dei mesi invernali.

In molte culture di popoli diversi, questo momento dell’anno celebra il ricordo dei morti, degli antenati, come nella cultura romana, nell’Ade dei Greci, nell’abbinata della festa di tutti i santi, (morti anche loro per martirio o per morte naturale), al Giorno dei Morti, festa che nella cultura celtica anglosassone assume le forme di Halloween, e di Holywins. Insomma, la morte rappresenta la fine, un aspetto che gli esseri umani non hanno mai accettato… e allora, ecco il concetto della vita oltre la morte, e se una rappresenta la fine, l ’altra rappresenta l’infinito, ovvero l’esistenza senza fine.

Cosa cambia? Indubbiamente il modo: per i cristiani la vita oltre la morte, santità o meno, è un ritrovarsi come anima, in paradiso per i fortunati, in purgatorio o all’inferno per quelli che hanno vissuto male il tempo trascorso su questa terra. Ma il ricordo di chi non c’è più, in questo inizio di novembre, ritorna nella nostra mente, riecheggiano emozioni e ricordi di un passato che non tornerà, ma allo stesso tempo la certezza che i nostri cari un giorno li riscontreremo.

Il Giorno dei Morti poi per noi Siciliani, è il giorno dei bambini, dei dolci trovati sotto il materasso, dei regali, giochi e balocchi, che nella notte del 1° novembre i nostri cari defunti portano a chi è stato buono.

Una tradizione nata prima della befana e di Babbo Natale, un rituale antico, che da un lato alimenta il ricordo di chi non c’è più e dall’altro rende gioiosa la festa dei morti.

Nel mondo anglosassone, con i richiami alla cultura celtica, emerge Halloween un fenomeno oggi diventato planetario, indubbiamente un modo distante di concepire la morte rispetto ai cristiani, in quanto si ha un’idea di fine non fine della vita, e di permanenza in questo mondo sotto forma di fantasmi, morti viventi, o altre creature magiche, rinnegando quello che per i cristiani è la vita eterna.

A pensarci bene due principi così distanti che difficilmente potranno trovare una convivenza felice, eppure le due feste hanno in comune la celebrazione della morte con la vita, il tema dei dolci è una costante in entrambe, così come il concetto del dono e della festa.

Allora ben vengano le celebrazioni di entrambi, da un lato Halloween che ironizza la morte, con i suoi costumi, con le sue maschere e creature paurose, dall’altro la festa dei morti, con il silenzio dei cimiteri che per quel giorno si colorano e profumano di fiori, e di relazioni tra chi è rimasto, e che di notte poi diventano un momento magico con i doni e i dolci per i bambini.

Chi accusa Halloween di essere una festa consumistica, forse dimentica che anche la festa dei morti lo è, basta farsi un giro per le pasticcerie, o i negozi dei giocattoli per rendersene conto.

Da questa breve premessa inizia il ciclo dei compiti di realtà di sistema del nostro istituto, un’attività di sperimentazione e ricerca fondata sulla didattica per competenze.

Il compito: gli alunni dovranno produrre un elaborato sul tema del “Giorno dei Morti” corredando lo stesso con un’autobiografia cognitiva secondo lo schema che verrà dato successivamente dagli insegnanti.

I prodotti significativi potranno essere a titolo di esempio materiali ed immateriali in particolare:

  1. Riflessioni sul tema della morte nella religione cristiana
  2. Zucche intagliate artistiche
  3. Elaborati artistico creativi sul tema del Giorno dei Morti
  4. Ricerche storico geografiche, sul culto dei defunti e delle tradizioni ad esso correlate.
  5. Articoli di stampa da pubblicare sul nostro spazio su repubblica online sul tema “la morte, la porta della vita”
  6. Costumi a tema per la festa di Holywins
  7. Costumi a tema per la festa di Halloween
  8. Ricerche enogastronomiche e preparazioni dolciarie della nostra Cultura Siciliana

Si esortano i docenti di tutte le discipline a sviluppare la tematica assegnata, anche in forma interdisciplinare e laboratoriale, con la possibilità di prevedere anche feste in maschera nel rispetto dei protocolli d’istituto di prevenzione dal rischio di contagio da SARS COV2.

I docenti di lettere inoltre potranno proporre ai loro studenti di sviluppare uno dei temi come traccia di una delle verifiche scritte di fine mese.  I lavori migliori verranno pubblicati nel nostro spazio su repubblica online.

Tutti gli elaborati verranno utilizzati inoltre sia in forma scritta per i prodotti immateriali (Articoli di stampa, poesie e saggi) che materiali (Foto di costumi sul tema, di zucche intagliate e di prodotti artistico creativi) per la realizzazione di una pubblicazione a cura dell’istituto.

Il Giorno dei Morti, un inno alla vita, una festa che unisce e non divide, in un mondo ormai globalizzato.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Dott. Bruno Lorenzo CASTROVINCI Firma autografa omessa ai sensi dell’art. 3 D.lgs. n. 39/1993

Allegati:

Circ.-n.-85-Il-Giorno-dei-Morti-–-Storia-Cultura-e-Tradizioni-in-un-mondo-globalizzato-–-Compito-di-realta-di-sistema.docx
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